APE non corretto, i rischi per i proprietari

In Italia, la guerra dei prezzi ha preso il sopravvento in tutti i settori, compreso quello professionale. Facile trovare proposte di redazione del certificato a prezzi stracciati, documenti redatti senza il sopralluogo obbligatorio per le norme. Ma i rischi sono dietro l’angolo, non solo per il professionista.

Sanzioni per i proprietari – una Sentenza di Cassazione
Con l’APE non si scherza. Potremmo così riassumere una sentenza di cassazione del 10 marzo 2017 (Cassazione Penale, Sezione II, Sentenza n. 16644/2017).

Con questa sentenza i Giudici hanno sancito che un’Attestato di Prestazione non veritiera, o non “corretta” si configura come truffa contrattuale del venditore nei confronti dell’acquirente per un APE che presenta dati energeticamente superiori al valore reale. In questo modo la qualità dell’edificio oggetto di compravendita ha qualità dal punto di vista energetico inferiori a ciò che è stato certificato.

Il comportamento del venditore, indipendentemente dalle responsabilità del tecnico, è stato giudicato in qualità di responsabile in quanto “non poteva non sapere…” .

In sostanza il proprietario che affida ad un professionista la redazione del documento, deve metterlo in condizioni di disporre delle informazioni dell’immobile complete, ferme restando le responsabilità dei tecnici.

L’acquirente può richiedere al proprietario un cospicuo risarcimento dei danni sino all’annullamento dell’atto per truffa.

MANOVRA 2025 – Bonus edilizi

Uno dei punti chiave del DDL BUno dei punti chiave del DDL Bilancio 2025 riguarda la proroga fino al 2027 dei Bonus Edilizi, accompagnata da una graduale riduzione delle aliquote di detrazione.

Nello specifico:

Bonus Ristrutturazioni
Nel 2025, il bonus sarà del 50% per l’abitazione principale e del 36% per le altre abitazioni, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro.
Dal 2026 al 2027, la detrazione scenderà al 36% per l’abitazione principale e al 30% per le altre abitazioni, mantenendo il tetto di spesa di 96.000 euro.
Dal 2028 al 2033, l’aliquota sarà ridotta al 30% a prescindere se si tratti, o meno, di abitazione principale, mentre dal 2034 tornerà al 36%, con un limite di spesa massimo pari a 48.000 euro.
Bonus Mobili
Viene prorogato fino al 2025, con una detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro, subordinata alla realizzazione di lavori di recupero agevolati.
Ecobonus e Sismabonus (incluso Sismabonus Acquisti)
Per entrambe le agevolazioni sono previste nuove aliquote. Nel 2025, la detrazione sarà del 50% per l’abitazione principale e del 36% per gli altri immobili.
Dal 2026 al 2027, le aliquote scenderanno rispettivamente al 36% per l’abitazione principale e al 30% per tutti gli altri immobili.
Superbonus
Dal 2025, sarà applicata un’aliquota ridotta al 65%, riservata esclusivamente ai contribuenti che abbiano presentato la CILAS entro il 15 ottobre 2024 o richiesto il titolo abilitativo per demolizione e ricostruzione. Inoltre, per le spese sostenute nel 2023, sarà possibile optare per una ripartizione decennale della detrazione.

Rimane invariato il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, con una detrazione del 75% per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2025.ilancio 2025 riguarda la proroga fino al 2027 dei Bonus Edilizi, accompagnata da una graduale riduzione delle aliquote di detrazione.

Un’altra novità introdotta dal DDL Bilancio 2025 è il tetto massimo complessivo di oneri detraibili, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025.
Questo limite si applicherà ai soggetti con reddito superiore a 75.000 euro e comprenderà anche i bonus edilizi e gli interessi passivi relativi ai mutui per la prima casa. Il tetto sarà modulato in base al numero di figli a carico e al reddito complessivo del contribuente.